Blog di Raimondo Schiavone e amici

Siamo con Meloni. Ma non osate seppellire Gaza

Siamo con Giorgia Meloni. Lo diciamo senza esitazioni, senza infingimenti. Quando si toccano i figli, quando si minaccia una madre, quando l’odio travalica ogni limite umano, non esiste colore politico, non esiste ideologia, non esiste dibattito: esiste solo la condanna netta, totale, senza appello. I bambini non si sfiorano, mai. Non con le mani, non con le parole. La violenza è un abominio. E gli odiatori da tastiera che l’hanno attaccata, augurandole tragedie, sono belve. Criminali travestiti da cittadini. Bestie che il sistema italiano lascia libere di sbranare.

Perché? Perché le querele verso questi infami vengono regolarmente archiviate. I magistrati hanno altro da fare, ci dicono. Altro da perseguire. Per esempio, occuparsi con zelo ossessivo delle denunce anonime dei professionisti della delazione. Chi semina odio online rimane impunito, mentre chi alza la voce per denunciare soprusi finisce nel mirino delle procure. È la giustizia rovesciata, capovolta, ridicolizzata. Ed è questa la realtà che viviamo ogni giorno.

Ma attenzione. Perché mentre ci stringiamo con sincerità alla presidente del Consiglio e a sua figlia, non accetteremo che questa vicenda venga usata come cortina di fumo. Non provateci. Non osate seppellire Gaza sotto i riflettori di questo episodio. Non usate l’indignazione giusta di oggi per farci dimenticare l’orrore assoluto degli ultimi otto mesi. Ventimila bambini palestinesi sono stati sterminati. Ventimila. Un’intera generazione bruciata viva, bombardata nel sonno, sepolta sotto le scuole, massacrata per vendetta, non per difesa. Netanyahu è il boia. E chi lo difende, chi lo giustifica, chi tace, è complice.

Tajani, tu che oggi alzi il sopracciglio per un post social, dov’eri quando i bambini di Gaza morivano in diretta sotto le bombe? Dov’era il tuo sdegno quando la scuola di Daraj bruciava coi corpi dei piccoli ancora dentro? Dov’era la tua voce mentre i droni israeliani colpivano ospedali, ambulanze, neonati? La tua posizione è chiara: sei complice del sistema sionista, uno dei tanti servi di questa guerra coloniale travestita da autodifesa. Oggi faresti meglio a tacere. Ogni tua parola è una pugnalata alla verità.

Siamo vicini a Meloni, sinceramente. Ma non ci lasceremo fregare dai manipolatori. Il dolore non si gerarchizza, non si seleziona, non si usa come arma politica. Difendere una madre e una figlia non significa dimenticare le madri palestinesi che hanno perso tutto. Le lacrime non si pesano in base alla nazionalità.

Chi tenta oggi di strumentalizzare la solidarietà per coprire un genocidio, è già dalla parte sbagliata della Storia.

Raimondo Schiavone