Blog di Raimondo Schiavone e amici

Quando si parla di lavoro, Maninchedda accende i fari

Quando si tratta di posti di lavoro, il professor Paolo Maninchedda non resiste: deve dire la sua.

Oggi se la prende con la sindaca di Elmas — che conosco poco, ma che credo faccia semplicemente gli interessi della sua comunità.

Andiamo ai fatti.
Maninchedda contesta l’accordo tra Comune di Elmas, Aspal e Fass Shopping Center per favorire l’occupabilità degli abitanti di Elmas nel nuovo centro commerciale di prossima apertura.
Scrive, in sintesi, che non torna qualcosa: perché mai l’Aspal, ente regionale, dovrebbe occuparsi di facilitare il lavoro solo per i cittadini di un singolo Comune?
Per legge, l’occupabilità è erga omnes — non si può restringere o privilegiare “a piacimento del sindaco o del consigliere regionale”.
Secondo lui, l’annuncio “ha un che di illegittimo” e, se le elezioni regionali si avvicinano, “puzza ancora di più”.

Fin qui, la consueta dissertazione accademica del professore.
Ma dietro l’interrogativo teorico, il bersaglio sembra un altro: l’Aspal.
Non corre buon sangue tra il professor “so tutto” e il direttore generale dell’agenzia, e forse nemmeno con i predecessori.
Dopotutto, il lavoro è da sempre il suo cruccio, la sua ossessione politica e personale.
Forse, chissà, sarà anche per le elezioni…

E veniamo al merito.
Forse la sindaca di Elmas — città che ospita il principale aeroporto della Sardegna e ora anche il più grande centro commerciale dell’isola — pretende giustamente un piccolo privilegio per i propri cittadini in termini occupazionali.
È un riconoscimento minimo, quasi simbolico, rispetto ai sacrifici ambientali e infrastrutturali che il territorio sostiene da anni.
Del resto, succede ovunque in Sardegna: pensi, professore, se nei cantieri forestali del Marghine si fossero assunti lavoratori arrivati da Cagliari — cosa sarebbe successo?
Si sarebbero alzati scudi, proteste e interrogazioni, proprio in nome di quel principio di territorialità che oggi si finge di non capire.

E arrivo alla parte personale.
Mi chiedono in molti: “Ma perché ti occupi di queste persone, di queste storie, di questi personaggi?”.
Rispondo sempre allo stesso modo:
Perché odio l'ipocrisia.

Raimondo Schiavone 

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