Blog di Raimondo Schiavone e amici

La verità cammina da sola, Mario Guerrini no: lui vive di pettegolezzo

La verità ha un passo solitario. Non cerca applausi, non insegue like, non ha bisogno di rinforzi. La verità è una donna austera, che non fa sconti né si presta al teatrino. Cammina lenta, ma arriva ovunque. A differenza di chi, come Mario Guerrini, ha bisogno costante del "si dice", del "lo sanno tutti", del "me l’ha detto una fonte fidata". Cioè nessuno.

Guerrini non lavora per la verità. Non l’ha mai fatto. Si nutre di chiacchiera, di sottintesi, di mezze frasi sussurrate nei corridoi. È un professionista della distorsione, un operaio del sospetto. Il suo mestiere non è informare: è seminare dubbi. Mette insieme un pettegolezzo, lo infiocchetta con un aggettivo maligno e lo spaccia per notizia. Senza verificare, senza contestualizzare, senza domandarsi se sia vero. Perché per lui il vero è irrilevante: conta solo che qualcuno lo ripeta.

C’è una categoria che prolifera nel fango e si riproduce nel mormorio. Mario Guerrini ne è l’esemplare più evidente. Ogni sua frase è un colpo di lima sulla reputazione altrui. Ogni suo "lo sanno tutti" è un insulto al mestiere del giornalista, un attentato alla dignità della parola.

Ma la verità, quella vera, non ha bisogno di lui. Non ha bisogno di comparsate, né di insinuazioni. Non deve convincere nessuno con la forza dell’ambiguità. La verità, semplicemente, è.

E quando arriverà — perché arriva sempre, anche tardi, anche da sola — non avrà bisogno di gridare. Basterà guardare Mario Guerrini negli occhi. E il suo castello di parole crollerà come tutte le menzogne: nel silenzio di chi è stato scoperto.


Raimondo Schiavone