Nulla da dire sui lavori, ci mancherebbe. Bisogna farli, anche se magari con un ritmo un po’ meno da bradipo e un po’ più da… città del XXI secolo. Ma quello che sta accadendo nella parte bassa di viale Bonaria meriterebbe un premio: è ufficialmente diventata la zona più inaccessibile di Cagliari.
Grazie alle scelte “lungimiranti” dell’amministrazione comunale, ogni spostamento tra via Sonnino, viale Diaz e piazza Amendola si trasforma in una prova di pazienza zen. L’ultimo blocco di viale Diaz è stata la mossa finale: un colpo magistrale per distruggere ogni residua speranza di accessibilità. Ormai o infrangi il codice della strada o ti rassegni a meditare in auto.
I tempi dei lavori per la metropolitana sono da record… ma al contrario. Così, mentre i cantieri dormono, gli automobilisti vegliano in coda, sognando un semaforo verde che non arriva mai. Sarebbe forse il caso di rivedere le valutazioni sull’accessibilità di tutta la zona, magari con un pizzico di buon senso in più.
E se serve una mano, possiamo offrire un contributo creativo: qualche disegnino per spiegare al capo dei vigili e all’assessore alla viabilità che certe strade, forse, potrebbero anche riaprire. Magari disegnini semplici, tipo “qui si entra”, “qui si esce”, “qui non si resta bloccati per mezz’ora”.
Perché gli abitanti della zona non ne possono più: tra sensi unici mantenuti per abitudine, divieti senza logica e parcheggi sacrificati sull’altare del caos, ormai basta un errore per ritrovarsi a fare un giro turistico di due chilometri.
A questo punto, una proposta: istituire un Corso di Gestione del Traffico per il sindaco e la sua Giunta. Moduli didattici previsti:
- Livello 1: “Il mistero del senso unico che nessuno capisce”
- Livello 2: “Come non bloccare una città con un cantiere”
- Livello 3 (avanzato): “Parcheggi: leggenda o realtà?”
E, perché no, invitiamo anche qualche ingegnere super competente. Così magari, tra un rendering e una rotatoria, qualcuno ci spiega come si fa a non trasformare viale Bonaria nella zona rossa del traffico cittadino.
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