Blog di Raimondo Schiavone e amici

La giustizia è amore per la verità. Il giustizialismo è odio travestito da morale.

Non sanno, quei giustizialisti di oggi – vestiti da opinionisti, da moralizzatori, da pubblico accusatore mascherato da “gente comune” – quanto dolore provocano. Non sanno quante notti tolgono al sonno, quanti figli vedono il padre con gli occhi bassi, quante madri devono reggere un nome infangato senza processo, senza appello. Non sanno. E non vogliono sapere.

Si riempiono la bocca di legalità, ma si nutrono di condanne senza prove, di gogna preventiva, di insinuazioni che diventano verità solo perché ripetute da titoli urlati o da post velenosi. Per loro, basta una notizia, una voce, un’indagine – e la sentenza è già scritta: colpevole. Prima ancora che inizi qualsiasi difesa. Prima ancora che la verità abbia il tempo di emergere.

Eppure la giustizia vera è paziente, non è uno slogan. È dolore, anche. È attesa, è ascolto, è rispetto. È l’umiltà di chi sa che l’essere umano può sbagliare, ma anche essere accusato ingiustamente. È la grandezza di chi sa discernere, distinguere, verificare. È la dignità di chi non gode del fango, ma cerca il riscatto.

Il giustizialismo, invece, è vendetta. Travestita da zelo. È spettacolo, audience, tweet virali. È morbosità. È il piacere perverso di vedere qualcuno cadere, anche se innocente, perché fa sentire “giusti” i miserabili.

La Sardegna – questa terra fiera, aspra e leale – ha nel suo spirito un profondo senso di giustizia. La maggior parte della sua gente conosce il valore della misura, dell’onore, del rispetto. Ma non mancano i giustizialisti di professione. Li conoscete: imperversano sul web, pontificano nei social, lanciano sentenze da qualche testata che si dichiara affine alla libertà, ma che della libertà non conosce il sacrificio, solo il chiacchiericcio.

Non vedono, questi moderni inquisitori, i sogni che distruggono. Le speranze che cancellano. Gli amori che si sbriciolano sotto il peso dell’ignominia. Le carriere bruciate. I figli che cambiano scuola. Le famiglie che si chiudono nel silenzio della vergogna, anche se non c’è colpa.

Hanno dimenticato che la giustizia è un’arte delicata. E che ogni volta che la trasformano in rissa mediatica, in crocifissione pubblica, in tribunale del popolo sui social, non stanno difendendo il bene. Stanno solo infliggendo dolore.

Il punto è questo: chi ama la giustizia cerca la verità.
Chi ama il giustizialismo cerca una vittima.


Raimondo Schiavone