Blog di Raimondo Schiavone e amici

La consapevolezza: il punto esatto tra ciò che siamo, ciò che scegliamo di essere

C’è un momento, nella vita di ognuno, in cui la parola consapevolezza si trasforma in presenza. Non è più soltanto introspezione, ma sintesi viva tra identità e apertura. È il momento in cui comprendiamo che le nostre radici non ci imprigionano: ci sorreggono mentre guardiamo oltre l’orizzonte.

Essere consapevoli non significa soltanto conoscere se stessi, ma riconoscersi come parte di un tutto. La consapevolezza è il respiro dell’individuo dentro il ritmo del mondo. È capire che ogni gesto personale si inserisce in una trama collettiva, che ogni cultura è una voce in un coro planetario.

Eppure, la consapevolezza autentica nasce sempre da un luogo. Da una lingua, da un silenzio, da un paesaggio. Per un sardo, questa consapevolezza è doppia: appartenenza e viaggio. È sapere che l’isola ti forma e ti spinge. Ti insegna la distanza, ma anche il valore dell’incontro. Ti educa al silenzio del vento, ma ti invita a parlare con il mondo.

Essere consapevoli di essere sardi non è chiudersi nella nostalgia di un’identità, ma riconoscere la forza di una cultura capace di dialogare con tutte le altre. È portare nel mondo la lentezza che resiste alla fretta, la misura che sfida l’eccesso, la bellezza essenziale che non ha bisogno di gridare.
È saper dire “noi” senza smettere di dire “umanità”.

La consapevolezza, così intesa, diventa un atto di connessione. Il sardo che comprende sé stesso comprende anche l’altro, perché sa cosa significa vivere in equilibrio fra isolamento e apertura, fra orgoglio e umiltà. È una lezione universale: solo chi è radicato può incontrare davvero il mondo, senza perdersi.

Sul piano sentimentale, la consapevolezza diventa un linguaggio d’amore universale. Amare con consapevolezza significa sentire l’altro come parte del proprio cammino, ma senza smarrire la propria voce. È un amore che include, non che possiede. Che si nutre della differenza e ne fa armonia.

Alla fine, la consapevolezza è il ponte tra la terra e il cielo, tra il mare che ci circonda e il mondo che ci chiama.
È il luogo interiore dove la Sardegna incontra il pianeta, dove il vento di Maestrale incontra il respiro dell’umanità intera.

E forse è proprio lì — nel punto esatto in cui le radici si uniscono al mondo — che l’anima diventa davvero universale.

Raimondo Schiavone 

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