Blog di Raimondo Schiavone e amici

Il Consorzio vince su tutta la linea. Regione e Comune di Tortolì nel caos

È una vittoria netta, e persino clamorosa, quella del Consorzio Industriale Provinciale dell’Ogliastra. Con la sentenza del Consiglio di Stato del 14 maggio 2025, il Consorzio ha finalmente ottenuto legittimità piena sulla procedura di esproprio delle aree dell’ex cartiera di Arbatax. La Regione Autonoma della Sardegna e il Comune di Tortolì escono a pezzi da questa vicenda: anni di promesse disattese, accordi mai attuati, aree lasciate nel degrado più assoluto, mentre il Consorzio ha avuto il coraggio – e la responsabilità – di agire per l’interesse collettivo.

La storia è nota. L’obiettivo comune, stabilito sin dal 2008, era quello di trasformare quelle aree industriali abbandonate in un polo della nautica capace di dare lavoro e visione al territorio. Ma a fronte delle delibere regionali, dei protocolli d’intesa e degli annunci ufficiali, la realtà è rimasta una sola: l’inerzia totale.

La Regione Sardegna ha cercato di bloccare tutto ricorrendo al TAR, che inizialmente le ha dato ragione. Ma ora il Consiglio di Stato ha ristabilito la verità: l’azione del Consorzio non solo è legittima, ma è l’unica coerente con gli obiettivi degli accordi stessi. Non si può invocare un vincolo eterno fondato su atti mai attuati. Il tempo è passato, e il Consorzio – unico ente a mantenere una linea di coerenza – ha giustamente proceduto.

A rendere ancora più evidente il naufragio istituzionale è l’ultima grottesca uscita del Comune di Tortolì. Con una nota datata 20 giugno 2025, il sindaco Marcello Ladu ha inviato una formale diffida al Consorzio, accusandolo di voler procedere con “immissione in possesso illegittima” dei terreni. Peccato che proprio il Comune, da anni, fosse il soggetto che – secondo le stesse delibere regionali – avrebbe dovuto ricevere le aree a prezzo simbolico per poi renderle disponibili al Consorzio. Invece, ha lasciato tutto nel degrado e ora tenta maldestramente di bloccare un’azione finalmente concreta.

La diffida è l’ennesimo autogol amministrativo che conferma l’incapacità politica e gestionale dell’amministrazione comunale. È incredibile che si parli di “pericolose conseguenze economiche” a causa dell’azione del Consorzio, quando l’unico danno evidente e documentabile è lo stato di abbandono e degrado dell’area stessa, trasformata in una discarica.

Ma nonostante le resistenze e i ritardi, oggi – 23 giugno 2025 – il Consorzio ha formalmente preso possesso delle aree. È un passaggio storico: finalmente sarà possibile pianificare, progettare e trasformare quelle aree secondo le finalità di legge e gli obiettivi condivisi ormai da oltre 20

anni.

Mentre Regione e Comune si sono persi tra carte, omissioni e contraddizioni, il Consorzio ha agito. E oggi ha vinto. Non solo in tribunale, ma anche nella sostanza delle cose.

Una lezione severa per le istituzioni che, a parole, parlano di sviluppo e infrastrutture, ma nei fatti dimostrano solo inefficienza e scarsa visione. Ora l’Ogliastra ha una nuova opportunità: che nessuno osi più ostacolarla.

Raimondo Schiavone