A Cagliari le fogne saltano come tappi di prosecco a Capodanno, ma nessuno brinda. Anzi, si trattiene il respiro. Viale Bonaria, che un tempo era asse di scorrimento urbano e viale “bene”, è oggi un set post-apocalittico, degno di un documentario su National Geographic: ratti in libera uscita, asfalto spaccato, marciapiedi che sembrano piste di atterraggio per UFO zoppi e, ciliegina sulla cloaca, liquami che affiorano dalle fogne come geyser maleodoranti.
La sera, mentre i residenti serrano le finestre per difendersi dalla puzza e dalla disperazione, in strada va in scena una surreale danza della decadenza: tango urbano improvvisato, bottiglie rotte e vomito a ogni angolo. L’unico piano regolatore pare quello degli stomaci sfondati.
Ma dov’è il nostro sindaco Massimo Zedda? Quello che si autoproclama paladino del decoro e dell’innovazione urbana? Forse impegnato in un raffinato aperitivo sulle terrazze del quartiere Castello, mentre la città reale – quella che cammina, lavora e vive – affonda in un lago di merda. Letteralmente.
Il Comune, si sa, è esperto nel distribuire zone blu, multe e comunicati stampa su “Cagliari città europea”, ma quando si tratta di tappare una fogna o rifare un marciapiede… puff, magia: tutto sparisce. Competenze, assessori, fondi. Rimane solo la puzza.
I cittadini? Presi a schivare buche e a scansare lo scolo. Il turismo? Speriamo che non mettano piede (anzi, scarpa) a Bonaria, altrimenti da “città del sole” si passa a “Capitale del colera 2025”. Ma tanto, come diceva Totò, “e io pago”, e in questo caso anche con l’olfatto e la dignità.
Siamo alla frutta, ma servita in una scodella d'acqua di fogna. E Massimo? Zedda è latitante. Il sindaco in carica a intermittenza. Ogni tanto appare in foto con cravatta e sorriso, tipo testimonial di un’acqua oligominerale. Ma forse a forza di stare nelle alture, l’odore di ciò che succede sotto non lo sente più.
Cagliari merita di meglio. Viale Bonaria merita rispetto. I suoi cittadini meritano servizi essenziali, non coriandoli istituzionali. Ma finché la giunta continuerà a confondere l’amministrazione con l’apericena e le buone maniere con l’inerzia, l’unica vera riqualificazione in atto sarà quella batterica.
E chi se ne fotte? Beh, pare proprio il Comune.
Raimondo Schiavone