E qui casca il Mossad.
L’uomo alla guida dell’intelligence più celebrata (e temuta) del Medio Oriente confessa di essere rimasto sorpreso come uno scolaretto che scopre l’algebra. Nessuno lo aveva avvisato che l’Iran – dopo anni di sanzioni, guerre per procura e sabotaggi – potesse reagire sul serio. Si credeva forse che Teheran collezionasse centrifughe per hobby? O che le esercitazioni della Forza Quds fossero spettacoli folkloristici?
Ben-Gvir, che quando parla sembra sempre uscito da un meme armato, questa volta ha ragione: il Mossad ha giocato con il fuoco e ora Tel Aviv guarda il cielo ogni notte sperando che l’Iron Dome non faccia cilecca. Ma le parole di Barnea lasciano intendere molto di più: che Israele, ubriaco della propria invincibilità, ha sottovalutato per anni la determinazione di una Repubblica Islamica che – a torto o a ragione – si sente sotto attacco esistenziale.
La guerra non è più fatta di operazioni chirurgiche o raid silenziosi. È scoppiata per davvero. E se persino il Mossad ora si dichiara “sorpreso”, allora sì, è davvero iniziata una nuova era.
Altro che intelligence: qui servirebbe un corso accelerato di realtà
geopolitica.
RaimondoSchiavone