Blog di Raimondo Schiavone e amici

Mister Punto Ogni Tre Parole: il caso clinico di Mario Guerrini

Ha paura per la Todde. Lui sì. I sardi, un po’ meno. Ma Mario Guerrini, detto “Mister Punto Ogni Tre Parole”, è sinceramente preoccupato. Non per la crisi energetica, non per la disoccupazione, non per il futuro dell’isola. Ma per la sorte politica della sua pasionaria, per le sorti dell’addetto stampa, e soprattutto per la tenuta del proprio ego digitale. Sì, perché in mezzo a mille frasi sconnesse, interrotte da puntini messi a caso, quello che davvero traspare è solo una cosa: l’ansia da visibilità.

La scena è questa: un ex giornalista sportivo che non ha mai fatto giornalismo vero, si risveglia nel tardo pomeriggio davanti a un caffè e decide di postare. E cosa scrive? Di tutto. Male. E con punteggiatura da codice Morse. Una frase. Poi punto. Poi un’altra. Poi punto. Poi un aggettivo a caso. Punto.
È l’arte della scrittura spezzata, più simile a un tic nervoso che a una costruzione logica.

Eppure, questo personaggio – che un tempo militava sotto le bandiere del socialismo e oggi si dedica a cunnilingui politici e fellatio istituzionali a favore del proprio referente press – pretende di dettare la linea morale della Sardegna.

Ecco, il problema non è Guerrini. Il problema è che qualcuno lo prende pure sul serio.

Mario è il perfetto prodotto di questo tempo malato: non ha contenuti, ma ha follower. Non ha fatti, ma ha risentimento. Non ha fonti, ma ha l’accesso a Facebook. E allora eccolo lì, che mentre il mondo crolla e la Sardegna lotta, lui si agita per difendere il portavoce della Todde, come fosse un bene comune, un monumento nazionale, un panda da salvare.

E intanto diffama. Scrive. Allude. Sempre a metà. Sempre in bilico. Sempre col dito puntato.
Ma alla fine, cosa fa davvero paura?
Un uomo che a 80 anni vive di rancore e punteggiatura sballata?
A me no. A me fa solo ridere.

Raimondo Schiavone – vivo, pensante, e soprattutto senza puntini di sospensione patologici.