I nostri post

Dal 19 al 23 aprile in Ogliastra la manifestazione “Cent’Anni insieme! Giornate di turismo esperienziale tra i segreti della longevità”

Dibattiti, talk, laboratori di cucina e trasformazione alimentare, proiezioni cinematografiche ed escursioni a Tortolì, Perdasdefogu e Urzulei. Si parte mercoledì 19 aprile, ore 11, all’Istituto IANAS di Tortolì con una proiezione cinematografica riservata agli studenti dal titolo: “La longevità attraverso la filmografia”. Il

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Il ma-anchismo in salsa ogliastrina, oltre il Pd

Il “ma-anchismo” è la filosofia costituitiva del modo di presentarsi veltroniano. Non una furbizia, come dicono lividi i suoi detrattori di principio, ma una visione del mondo: tenere insieme, stringere in un’alleanza, smussare gli angoli e le asperità. Spesso però

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Salute-Sviluppo/Lavoro, un baratto assurdo

A seguito della presa di posizione di numerose imprese operanti nel Porto di Arbatax è partito un mini dibattito sul tema del rinnovo della concessione alla Saipem e del suo ampliamento. Ovviamente la discussione si è subito spostata sui posti

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LA LETTERA/ A Mario Guerrini

Dottor Guerrini non si mescoli con gli opportunisti, uno con la sua storia si tenga lontano dal clan dei portatori di interessi che hanno cominciato questa campagna denigratoria e strumentale nei confronti delle mie società. Quando, e se vorrà, avrò

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C’è del marcio in loro

“Non faghent e non lassanta fagher” di Grazia Deledda è una affermazione sempre applicabile anche all’attuale contesto. Sono in auge in questi due giorni due politici di professione, peraltro abbastanza attaccati alla poltrona, #MassimoZedda e #PaoloManinchedda. Due che hanno fatto

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Il porto in mano a Saipem

Pubblicata l'istanza di rinnovo su concessione Saipem. Pubblichiamo l'oggetto che non ha bisogno di commenti. Oltre a banchina e terra ferma anche 16 mila mq di specchio acqueo. Burundi style…. Istanza di rinnovo, ex art. 36 Cod. Nav., per anni

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Sanità: alcuni sindacalisti…che faccia tosta!

Nessuna euforia per la sostituzione di Mario Nieddu e per la nomina di un nuovo Assessore alla Sanità. Nelle pagine di questo blog abbiamo trattato abbastanza male Nieddu ma non e' certo lui l'unico responsabile dello sfascio della sanità sarda

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Arbatax: ferro vecchio nel Porto

Il silenzio assordante che circonda il posizionamento di un bestione di ferro vecchio sul Porto di Arbatax è la dimostrazione lampante di quanto le forze politiche e sindacali del territorio siano sottomesse al volere sovrano e prepotente del “Padrone” Saipem.

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Il porto è dell’Intermare

Ormai la situazione è fuori controllo, un pezzo di Porto e' governato dalla Saipem. Per passare nella banchina Sud per il trasferimento di imbarcazioni bisogna chiedere a loro il permesso. L'unico settore emergente del territorio mortificato da scelte politiche sbagliate

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Ecomostro: il silenzio complice della politica

La cosa più incomprensibile è il silenzio del sindaco di Tortoli e dei partiti difronte a questo scempio ambientale. Avrebbero fatto cagnara se qualcuno avesse proposto di mettere due tralicci per pale eoliche, perché su quel tema si ottiene consenso.

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Uno schiaffo ad Arbatax

Questo mostro è una offesa al Borgo di Arbatax ed ai suoi cittadini. Chi ha consentito questo scempio deve essere considerato moralmente responsabile quanto chi lo ha creato. Stanno inibendo il futuro dell’intera ogliastra e la politica silenziosa ne paghera’

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Nel silenzio di chi governa il porto

Mentre si abusa del porto il silenzio di chi dovrebbe mettere ordine è assordante. Quella ferraglia finirà in quello che era diventato parcheggio questa estate e avvicinerà le lavorazioni al Borgo di Arbatax ed al Porto Turistico. Non disturbate il

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Arbatax, una ferrovia gestita con il compasso

Da anni si discute di quel tratto di ferrovia che separa il Borgo di Arbatax dal suo porto, da anni si vedono turisti con buste della spesa e casse d'acqua scavalcare questa barriera per portarsi la spesa in barca, da

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L'editoriale

Ci sono momenti nei quali è bene non pensare solo a se stessi ed è giusto cominciare a ragionare sull’interesse comune. Momenti nei quali ti accorgi che, se puoi, devi tentare di risvegliare la coscienza collettiva verso un obiettivo di interesse generale.

Ecco perché ho deciso di parlare di Sanità in Ogliastra. In maniera non convenzionale. Perché, se lo avessi fatto con i canoni ordinari della comunicazione, l’attenzione sarebbe stata pari a zero. Oggi fa effetto l’eclatanza, devi colpire forte, in caso contrario prevale l’ininfluenza. Anni di professione me lo hanno insegnato. Ecco il perché di manifesti con frasi ad effetto, che non potevano passare inosservate e che, di fatto, hanno sollevato un polverone.

Da un lato solo polemiche. Nessuna sorpresa. Ero certo che la ASL non sarebbe riuscita ad andare oltre la classica minaccia di denuncia. Del resto, tale è il livello del management. Da un altro lato mi aspettavo la mistificazione, il tentativo subdolo di ribaltare le mie parole come fossero un j’accuse diretto al personale medico e sanitario, al quale riservo tutta la mia empatia e solidarietà, essendo essi stessi vittime del sistema. Ma mi aspettavo anche una piccola reazione, e questa sta cominciando ad emergere: da qualche giorno la discussione sulla sanità prende piede e cominciano ad affiorare voci, discussioni.

Qualche sindaco sonnolento inizia lentamente a risvegliarsi, magari destato dall’imminente campagna elettorale, ma va ugualmente bene. Anche partiti ormai in via d’estinzione fanno timidamente capolino.

Benissimo, ben venga tutto ciò. Ma non basta. Non ci si può fermare ad un sterile riconoscimento dello stato di fatto, della inefficienza del sistema sanitario territoriale, senza cercare e proporre a possibili soluzioni. Per individuare e cominciare a percorrere una strada nuova, è inevitabile abbandonare la vecchia. E in questo caso è necessario smantellare il vecchio sistema.

Questo ospedale – ribadisco – così come è strutturato, non serve ai cittadini ogliastrini.  Sono reparti inutili, non serve un presidio classico, ci vuole una soluzione moderna evoluta che soddisfi l’esigenza primaria: il soccorso di primo intervento ed il collegamento con le strutture regionali specializzate.

Non so se sia già arrivato il momento della proposta, perché prima di essa deve emergere la consapevolezza che il sistema attuale non funziona. Ecco perché continuerò a porre domande agli attuali “gestori” della sanità ogliastrina, attraverso questo blog ed attraverso altri mezzi convenzionali e non. Nella speranza che i cittadini ogliastrini, in un sussulto d’orgoglio, caccino dal tempio gli abusivi e si riapproprino del proprio destino.

Consapevole che, affinché ciò accada, prima di tutto vada dispersa quella cappa di narcotico torpore che avvolge l’Ogliastra.

Ecco perché è imprescindibile demolire. Solo allora i nostri cittadini avranno la facoltà di ricostruire.

R.S.