“Non faghent e non lassanta fagher” di Grazia Deledda è una affermazione sempre applicabile anche all’attuale contesto. Sono in auge in questi due giorni due politici di professione, peraltro abbastanza attaccati alla poltrona, #MassimoZedda e #PaoloManinchedda. Due che hanno fatto finta di combattersi alle scorse elezioni regionali e che sono accomunati da un comune approccio alla politica. Citando l’On. Chessa vedono del “marcio” in ogni luogo, atto o decisione. Hanno avuto modo di rappresentare il loro modello di gestione della cosa pubblica, i fatti sono davanti a tutti voi, ma soprattutto entrambi hanno conservato numerosi scheletri negli armadi. Oggi recitano la parte dei moralizzatori, ma dovrebbero sapere che per farlo ci vuole un pulpito ed il loro e’ alquanto compromesso. Si stanno annusando con la mediazione del caro, a tutti e due, #LucianoUras nel tentativo di costruire l’ennesima armata Brancaleone da presentare alle prossime elezioni regionali. Ma ormai li conosciamo sono sempre loro, quando governano tutto è legittimo…quando sono fuori dai ruoli di comando cercano di screditare l’avversario o il contendente che fa. Non hanno mai fatto nulla per gli altri ma sempre e solo per se stessi. Perché scrivo ciò? Non perché mi importi della politica, ma siccome tentano di infangare il mio nome e quello delle mie attività imprenditoriali voglio che sappiano che quando e come vogliono in piazza o in un cinema io sono pronto ad affrontarli a suon di sputtanamenti. Il mio codice fiscale lo conoscono.

Quanta ipocrisia sul porto e retroporto
Era un po che non scrivevo nulla in questo blog. Il narcotico elettorale delle comunali ci aveva spinti ad un po di prudenza. Ma forse è meglio chiarire che la luna di