Blog di Raimondo Schiavone ed amici.

In Ogliastra la malattia mentale uccide più del diabete e dei tumori

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Oggi diamo un'occhiata all'atto aziendale della Asl Ogliastra. 
“L’atto aziendale è lo strumento strategico per la definizione dell’assetto organizzativo dell’azienda e descrive il modello che lo stesso intende realizzare nel rispetto dei criteri di efficienza, efficacia e miglioramento continuo dei servizi offerto”.
Questo è l'incipit del documento, come potete notare si determina l'assetto organizzativo dell'azienda in funzione del miglioramento dei servizi offerti ai pazienti.
Scorrendo il documento le affermazioni di principio sono straordinarie, il sistema organizzativo e la sua modellizzazione è sicuramente figlio di una accurata analisi e di un accurato studio. Ma soprattutto rispetta le disposizioni di legge ed anche i modelli organizzativi delle migliori strutture sanitarie nazionali.
Dove sta il trucco? Dove è nascosto l'imbroglio?
Perché badate quando sembra tutto bello qualche gabola c'è sempre.
Andiamo a vedere lo schema del modello organizzativo (ne alleghiamo copia). Come potete vedere fra le righe alcuni ambiti spariscono mentre emerge in maniera preponderante l'ambito della Psicologia.
Per dirla in maniera semplice e comprensibile a tutti si baratta la diabetogia e l’oncologia per le nuove strutture psicologiche e nuovi primari psicologi. Come dire che In Ogliastra la malattia mentale uccide più del diabete e dei tumori!!
Ora a pensar male si fa peccato ma spesso ci si azzecca. Non e' che il nuovo assetto organizzativo serve a sistemare un po di nuovi primari psicologi magari dei quali si conosce anche nome e cognome e di qualcuno anche quello del marito?
Ci auguriamo tutti che il documento strategico proposto sia costruito per il bene generale del territorio e lungi da voler insinuare dubbi di sorta. Ma vorremo che su questo tema il Manager della Asl faccia chiarezza per evitare che domani quando verranno selezionati i nuovi Primari non si avveri quanto da noi scritto.
Però i Primari bocciati possono stare tranquilli perché il documento nelle sue norme transitorie prevede che…
“ Il processo di riorganizzazione aziendale derivante dalla attuazione del presente atto potrà comportare la soppressione, riqualificazione o l’accorpamento di una o più strutture con implicazioni sugli incarichi dei dirigenti con incarico di direttore di tali strutture. Al riguardo sono previste delle specifiche clausole di salvaguardia per i dirigenti rimasti privi di incarico a seguito di soppressione della struttura per riqualificazione o accorpamento…”
In sostanza nessuno perde un centesimo, ma chi ci rimette sono sempre i cittadini che avranno un supporto psicologico efficiente ma potranno andare a curarsi il diabete o il cancro da un'altra parte, e per chi non può pazienza verrà accompagnato da un bravo psicologo.
Per essere corretti, nulla contro la categoria e gli ottimi professionisti che la compongono. Qui parliamo di interessi generali e di bene comune non delle persone.
O meglio parliamo delle persone che non si occupano del bene comune ma solo di quello proprio.

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L'editoriale

Ci sono momenti nei quali è bene non pensare solo a se stessi ed è giusto cominciare a ragionare sull’interesse comune. Momenti nei quali ti accorgi che, se puoi, devi tentare di risvegliare la coscienza collettiva verso un obiettivo di interesse generale.

Ecco perché ho deciso di parlare di Sanità in Ogliastra. In maniera non convenzionale. Perché, se lo avessi fatto con i canoni ordinari della comunicazione, l’attenzione sarebbe stata pari a zero. Oggi fa effetto l’eclatanza, devi colpire forte, in caso contrario prevale l’ininfluenza. Anni di professione me lo hanno insegnato. Ecco il perché di manifesti con frasi ad effetto, che non potevano passare inosservate e che, di fatto, hanno sollevato un polverone.

Da un lato solo polemiche. Nessuna sorpresa. Ero certo che la ASL non sarebbe riuscita ad andare oltre la classica minaccia di denuncia. Del resto, tale è il livello del management. Da un altro lato mi aspettavo la mistificazione, il tentativo subdolo di ribaltare le mie parole come fossero un j’accuse diretto al personale medico e sanitario, al quale riservo tutta la mia empatia e solidarietà, essendo essi stessi vittime del sistema. Ma mi aspettavo anche una piccola reazione, e questa sta cominciando ad emergere: da qualche giorno la discussione sulla sanità prende piede e cominciano ad affiorare voci, discussioni.

Qualche sindaco sonnolento inizia lentamente a risvegliarsi, magari destato dall’imminente campagna elettorale, ma va ugualmente bene. Anche partiti ormai in via d’estinzione fanno timidamente capolino.

Benissimo, ben venga tutto ciò. Ma non basta. Non ci si può fermare ad un sterile riconoscimento dello stato di fatto, della inefficienza del sistema sanitario territoriale, senza cercare e proporre a possibili soluzioni. Per individuare e cominciare a percorrere una strada nuova, è inevitabile abbandonare la vecchia. E in questo caso è necessario smantellare il vecchio sistema.

Questo ospedale – ribadisco – così come è strutturato, non serve ai cittadini ogliastrini.  Sono reparti inutili, non serve un presidio classico, ci vuole una soluzione moderna evoluta che soddisfi l’esigenza primaria: il soccorso di primo intervento ed il collegamento con le strutture regionali specializzate.

Non so se sia già arrivato il momento della proposta, perché prima di essa deve emergere la consapevolezza che il sistema attuale non funziona. Ecco perché continuerò a porre domande agli attuali “gestori” della sanità ogliastrina, attraverso questo blog ed attraverso altri mezzi convenzionali e non. Nella speranza che i cittadini ogliastrini, in un sussulto d’orgoglio, caccino dal tempio gli abusivi e si riapproprino del proprio destino.

Consapevole che, affinché ciò accada, prima di tutto vada dispersa quella cappa di narcotico torpore che avvolge l’Ogliastra.

Ecco perché è imprescindibile demolire. Solo allora i nostri cittadini avranno la facoltà di ricostruire.

R.S.