Il silenzio assordante che circonda il posizionamento di un bestione di ferro vecchio sul Porto di Arbatax è la dimostrazione lampante di quanto le forze politiche e sindacali del territorio siano sottomesse al volere sovrano e prepotente del “Padrone” Saipem. Badate non e' un attrezzo di lavoro, un macchinario, un impianto utile alla produzione di manufatti all'interno del cantiere Intermare è solo un ferro vecchio che da altre parti d'Italia non hanno voluto e dopo essere stato tanto tempo, provvisoriamente, su una chiatta è stato depositato sul Porto. Come dire Arbatax è diventata una pattumiera e noi tutti in silenzio.
Un mostro che si pone davanti al Borgo marinaro, che inibisce la vista e soprattutto che starà li per chi sa quanti anni.
Questa estate il luogo dove è stato posizionato era stato destinato a parcheggio provvisorio per gli utilizzatori del porto. I tanto desiderati turisti che stanno nelle seconde case, negli alberghi, che mangiano nei ristoranti, che fanno la spesa nei supermercati, che pagano un biglietto per andare a visitare le cale. Un parcheggio che la prossima estate non avremo, perché non si sposta così facilmente una montagna di ferro vecchio. Quello della Saipem e' stato un atto di prepotenza, come dire…il Porto è mio e ci faccio ciò che mi pare. Il tutto in presenza di una concessione scaduta ed ancora formalmente non rinnovata. Non si leggono atti pubblici che dimostrino che tale rinnovo sia avvenuto, non sono stati pubblicati atti di gara per la sua concessione, non e' dato sapere cosa contenga il Piano economico finanziario che dovrebbe essere presentato in caso di concessione di beni pubblici e che dovrebbe esporre le condizioni della concessione.
Abusi? Non lo sappiamo, l'unica cosa che è di nostra conoscenza è che la Saipem sta abusando del nostro ambiente, della qualità della vista del nastro territorio e che sta bloccando lo sviluppo turistico del nostro territorio.