Blog di Raimondo Schiavone ed amici.

Facciamo un po di memoria gia’ nel 2018, Marras e tutti gli altri.

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Era il lontano 2018, alcuni stralci di articoli per far memoria su Marras e sulla sanità ogliastrina.

Stessi protagonisti, medesime promesse. Da allora ad oggi non e' cambiato nulla. Ma se torniamo indietro nel tempo troveremo sempre le stesse notizie.
Intanto l'unica cosa portata a termine e l'assunzione di personale tramite agenzie interinali e l'acquisto delle pandine bianche.
Estratti di giornali regionali che ringraziamo perché ci tengono la memoria sveglia.
#Marras, #Burchi, #Cannas, #Moirano, #Pigliaru, #Nieddu. 
Politica e Sanità…un connubio inscindibile. Cardiologia chiusa, Emodinamica mai aperta, Pronto soccorso semi chiuso, Punto nascite chiuso.
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Il dg Moirano, affiancato dal direttore della Assl, Andrea Marras, ha chiarito di aver autorizzato da maggio le assunzioni di personale a Lanusei: “per alcune figure, come gli anestesisti, c'è un problema di reclutamento che è nazionale, ma stiamo scorrendo le graduatorie e cercando di coprire i posti vacanti. Abbiamo fatto partire il concorso per la Medicina d'urgenza e a breve chiuderemo le procedure, la settimana prossima ci saranno le nomine dei direttori di presidio vacanti, tra i quali quello dell'ospedale di Lanusei”. Per il Pronto soccorso, ha detto ancora Moirano, è stato autorizzato il reclutamento di 12 medici, si stanno verificando le graduatorie regionali per radiologi e le procedure per l'emodinamica sono in dirittura d' arrivo.

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Si è parlato anche del Cup del poliambulatorio Assl di Tortolì, nel corso della riunione, tenutasi lunedì, della conferenza socio-sanitaria dell’Ogliastra, presieduta dal sindaco del centro montano, Davide Burchi. All’assemblea ha partecipato anche i il direttore della Assl di Lanusei, Andrea Marras. «Ci auguriamo – ha detto al termine della riunione il primo cittadino di Tortolì, Massimo Cannas – che la grave situazione in cui si trova il nostro poliambulatorio possa essere sanata la più presto. Come ho chiesto anche oggi». Il presidente della Conferenza socio-sanitaria dell’Ogliastra, Burchi, ha spiegato che il direttore dell’Assl di Lanusei ha annunciato l’arrivo di un nuovo medico, in prestazione aggiuntiva, nel reparto di Cardiologia del presidio ospedaliero Nostra Signora della Mercede. «Lo stesso direttore – ha proseguito il primo cittadino di Lanusei – ha annunciato che si sta chiudendo per fare arrivare due nuovi medici al Pronto soccorso. sempre dello stesso ospedale. Dove attualmente, su nove medici, solo quattro possono effettuare il turno notturno». Per il presidente della Conferenza socio-sanitaria dell’Ogliastra «attendiamo che si possano registrare fatti concreti sul tema dlela sanità pubblica».

Intanto, per quanto attiene l’emodinamica sempre del presidio ospedaliero del Nostra Signora della Mercede, si è saputo che stata firmata la convenzione con l’ospedale san Francesco di Nuoro

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Sono serviti nove anni di attesa, quasi un mese e mezzo di sciopero ininterrotto della fame e dei farmaci salvavita nonché un numero imprecisato di interventi e interrogazioni, il tutto condito da feroci polemiche ma alla fine il via libera all’accreditamento della sala di Emodinamica dell’ospedale di Lanusei è arrivato. Il Nucleo di valutazione dell’assessorato regionale alla Sanità, riunitosi ieri mattina a mezzogiorno negli uffici di Cagliari, ha espresso parere positivo, l’ultimo, necessario all’apertura del servizio. Incassato il nulla osta bisognerà attendere la delibera della giunta regionale. Solo allora, finalmente, il servizio potrà aprire i battenti anche se, inizialmente, solo per un anno. La notizia è arrivata in men che non si dica nel reparto di Cardiologia presidiato dagli attivisti dell’associazione “Amici del cuore” che non hanno mai mollato. «Potremo finalmente riprendere a mangiare ma il presidio rimarrà dov’è in attesa del provvedimento dell’esecutivo» ha dichiarato il presidente del sodalizio che raggruppa centinaia di malati di cuore ogliastrini….. La vicenda dell’Emodinamica, che ha visto gli interventi decisi del consigliere regionale dem Salvatore Corrias e della deputata pentastellata Mara Lapia assieme alla mobilitazione degli amministratori locali e di due agguerriti comitati civici, si è chiusa (a meno di colpi di scena dell’ultimo minuto) positivamente. «Si tratta di un ottimo risultato ma attendiamo che ci siano ulteriore schiarite su fronti altrettanto importanti» ha dichiarato il sindaco di Lanusei Davide Burchi. La partita sull’assistenza sanitaria in Ogliastra, infatti, rimane aperta: sul campo ci sono tanti altri nodi irrisolti che riguardano i servizi sanitari, sia ospedalieri sia territoriali, in capo alla Assl guidata da Andrea Marras. 

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L'editoriale

Ci sono momenti nei quali è bene non pensare solo a se stessi ed è giusto cominciare a ragionare sull’interesse comune. Momenti nei quali ti accorgi che, se puoi, devi tentare di risvegliare la coscienza collettiva verso un obiettivo di interesse generale.

Ecco perché ho deciso di parlare di Sanità in Ogliastra. In maniera non convenzionale. Perché, se lo avessi fatto con i canoni ordinari della comunicazione, l’attenzione sarebbe stata pari a zero. Oggi fa effetto l’eclatanza, devi colpire forte, in caso contrario prevale l’ininfluenza. Anni di professione me lo hanno insegnato. Ecco il perché di manifesti con frasi ad effetto, che non potevano passare inosservate e che, di fatto, hanno sollevato un polverone.

Da un lato solo polemiche. Nessuna sorpresa. Ero certo che la ASL non sarebbe riuscita ad andare oltre la classica minaccia di denuncia. Del resto, tale è il livello del management. Da un altro lato mi aspettavo la mistificazione, il tentativo subdolo di ribaltare le mie parole come fossero un j’accuse diretto al personale medico e sanitario, al quale riservo tutta la mia empatia e solidarietà, essendo essi stessi vittime del sistema. Ma mi aspettavo anche una piccola reazione, e questa sta cominciando ad emergere: da qualche giorno la discussione sulla sanità prende piede e cominciano ad affiorare voci, discussioni.

Qualche sindaco sonnolento inizia lentamente a risvegliarsi, magari destato dall’imminente campagna elettorale, ma va ugualmente bene. Anche partiti ormai in via d’estinzione fanno timidamente capolino.

Benissimo, ben venga tutto ciò. Ma non basta. Non ci si può fermare ad un sterile riconoscimento dello stato di fatto, della inefficienza del sistema sanitario territoriale, senza cercare e proporre a possibili soluzioni. Per individuare e cominciare a percorrere una strada nuova, è inevitabile abbandonare la vecchia. E in questo caso è necessario smantellare il vecchio sistema.

Questo ospedale – ribadisco – così come è strutturato, non serve ai cittadini ogliastrini.  Sono reparti inutili, non serve un presidio classico, ci vuole una soluzione moderna evoluta che soddisfi l’esigenza primaria: il soccorso di primo intervento ed il collegamento con le strutture regionali specializzate.

Non so se sia già arrivato il momento della proposta, perché prima di essa deve emergere la consapevolezza che il sistema attuale non funziona. Ecco perché continuerò a porre domande agli attuali “gestori” della sanità ogliastrina, attraverso questo blog ed attraverso altri mezzi convenzionali e non. Nella speranza che i cittadini ogliastrini, in un sussulto d’orgoglio, caccino dal tempio gli abusivi e si riapproprino del proprio destino.

Consapevole che, affinché ciò accada, prima di tutto vada dispersa quella cappa di narcotico torpore che avvolge l’Ogliastra.

Ecco perché è imprescindibile demolire. Solo allora i nostri cittadini avranno la facoltà di ricostruire.

R.S.