Blog di Raimondo Schiavone ed amici.

La palude della sanità ogliastrina

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Non abbiamo mai ottenuto nessuna risposta ai nostri questi dalla ASL ogliastra e dal Direttore Sanitario Ferrai, attuale facente Funzioni di DG. L’unica risposta e’ stata una esplicita minaccia di querela, che devo essere sincero ha accresciuto ancora di piu’ il desiderio di fare chiarezza su cosa sta succedendo all’interno della sanita’ ogliastrina e soprattutto dell’ospedale.

Un silenzio che può significare due cose o ma mancanza di capacità di dare risposte oppure la valutazione di non volerlo fare…tanto prima o poi Schiavone la smette di rompere le palle!
Non sono così presuntuoso da pensare che la seconda sia la scelta giusta, pertanto non mi rimane altro che dare valore alla prima.
Ovviamente qui dentro me la canto e me la suono, ma ricordatevi cari amministratori della Asl, diretti o dati causa, che la gente comincia ad essere seccata di tale  situazione, prima o poi comincerà a chiedere conto di quello che sta accadendo. E pur se non siamo ai tempi della rivoluzione francese cominceranno a cadere teste. Chi sarà il primo a cadere? Ci organizzeremo per fare un sondaggio su questo tema. Oltre ad essere una cosa divertente magari puo’ svegliare chi governa la sanita’ ogliastrina dal torpore paludare in cui e’ caduto.

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L'editoriale

Ci sono momenti nei quali è bene non pensare solo a se stessi ed è giusto cominciare a ragionare sull’interesse comune. Momenti nei quali ti accorgi che, se puoi, devi tentare di risvegliare la coscienza collettiva verso un obiettivo di interesse generale.

Ecco perché ho deciso di parlare di Sanità in Ogliastra. In maniera non convenzionale. Perché, se lo avessi fatto con i canoni ordinari della comunicazione, l’attenzione sarebbe stata pari a zero. Oggi fa effetto l’eclatanza, devi colpire forte, in caso contrario prevale l’ininfluenza. Anni di professione me lo hanno insegnato. Ecco il perché di manifesti con frasi ad effetto, che non potevano passare inosservate e che, di fatto, hanno sollevato un polverone.

Da un lato solo polemiche. Nessuna sorpresa. Ero certo che la ASL non sarebbe riuscita ad andare oltre la classica minaccia di denuncia. Del resto, tale è il livello del management. Da un altro lato mi aspettavo la mistificazione, il tentativo subdolo di ribaltare le mie parole come fossero un j’accuse diretto al personale medico e sanitario, al quale riservo tutta la mia empatia e solidarietà, essendo essi stessi vittime del sistema. Ma mi aspettavo anche una piccola reazione, e questa sta cominciando ad emergere: da qualche giorno la discussione sulla sanità prende piede e cominciano ad affiorare voci, discussioni.

Qualche sindaco sonnolento inizia lentamente a risvegliarsi, magari destato dall’imminente campagna elettorale, ma va ugualmente bene. Anche partiti ormai in via d’estinzione fanno timidamente capolino.

Benissimo, ben venga tutto ciò. Ma non basta. Non ci si può fermare ad un sterile riconoscimento dello stato di fatto, della inefficienza del sistema sanitario territoriale, senza cercare e proporre a possibili soluzioni. Per individuare e cominciare a percorrere una strada nuova, è inevitabile abbandonare la vecchia. E in questo caso è necessario smantellare il vecchio sistema.

Questo ospedale – ribadisco – così come è strutturato, non serve ai cittadini ogliastrini.  Sono reparti inutili, non serve un presidio classico, ci vuole una soluzione moderna evoluta che soddisfi l’esigenza primaria: il soccorso di primo intervento ed il collegamento con le strutture regionali specializzate.

Non so se sia già arrivato il momento della proposta, perché prima di essa deve emergere la consapevolezza che il sistema attuale non funziona. Ecco perché continuerò a porre domande agli attuali “gestori” della sanità ogliastrina, attraverso questo blog ed attraverso altri mezzi convenzionali e non. Nella speranza che i cittadini ogliastrini, in un sussulto d’orgoglio, caccino dal tempio gli abusivi e si riapproprino del proprio destino.

Consapevole che, affinché ciò accada, prima di tutto vada dispersa quella cappa di narcotico torpore che avvolge l’Ogliastra.

Ecco perché è imprescindibile demolire. Solo allora i nostri cittadini avranno la facoltà di ricostruire.

R.S.